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PETRUS: il vino rosso più snob del mondo

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Per una cassetta di sei bottiglie dell’annata 1961 si è raggiunta la quotazione di 100.000 euro sul mercato londinese

22/03/2018: PETRUS: il vino rosso più snob del mondo

Petrus.

Un vino che sembra fatto apposta per uccidere i miti vinicoli, diventandolo a sua volta, definitivamente.

Ecco perché.

Petrus di Pomerol. Non c’è un castello ma un palazzetto moderno dove si porta l’uva matura.

Ivi si selezionane e si pigiano i grappoli, si si vinifica il succo in vasche di cemento e si affina il vino in barriques per almeno 18 mesi; poi si imbottiglia e si affina ulteriormente.

Non c’è nessuna menzione ridondante in una etichetta di Petrus.

Nessuna classificazione impettita come nel caso dei soliti sospetti, quei quattro leggendari Premier Grand Cru del Medoc e il quinto, nella zona di Pessac-Leognan. Petrus non è neppure un Gran Cru Classés, come è il caso dei suoi tre vicini, i divini di Saint-Emilion. In etichetta troverete la sola dicitura Grand Vin, almeno quello.

Altre originalità? Si

Tra gli addetti ai lavori si è spesso detto ” se i francesi non vinificano in purezza il merlot ci sarà un motivo…” Ebbene, dal 2010 gli 11,4 ettari sono piantati al 100% merlot. Si –  può –  fare.

Undici virgola quattro ettari di terreno argilloso piantato con una densità di 6000 piante a ettaro in una zona tra Libourne e Saint Emilion che si chiama proprio Petrus, senza sforzi di fantasia. Età media delle viti, che nonostante il reimpianto di altro merlot, raggiunge comunque la quarantina d’anni. 

Le bottiglie prodotte sono mediamente 30/40.000 all’anno. Altrove si legge di 50.000, ma in ogni caso facendo i conti su 30.000 significa 2600 bottiglie per ettaro. Pochissime, vuol dire che da ogni pianta, nelle annate di scarsa quantità di uva viene fuori mezza bottiglia.

Sembra a questo punto scontato, non il prezzo, ma il fatto certo che un vino così snob prenda quotazioni di mercato ben superiori a quelle dei mostri sacri dell’intero Bordolese.

Un millesimo petit o classique si assesta intorno al millino, mentre le annate più riuscite si piazzano attorno ad un valore di 2500 euro. Poi ci sono le annate eccezionali come la 1961che vale più di 12.000 euro. Il doppio per una magnum e incredibilmente per un’intera cassetta da sei bottiglie 100.000 euro sul mercato londinese.

Si, ma, di cosa sa un Petrus? Beh, dipende abbastanza dall’annata e da quanto è anziana la bottiglia. E poi bisogna considerare che in passato non era solo merlot, ma anche un 5% di cabernet franc incideva con il caratteristico sentore del peperone verde. In gioventù nel bouquet (generalizzando) ci sarà un generoso fruttato e del floreale, che poi si sposterà verso la grafite e l’humus. Se sta scollinando troveremo la prugna invece dell’amarena e, ancora più là andremo verso il famoso goudron e il terroso, però più tipico dei grandi del Medoc.

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